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mercoledì 11 febbraio 2009

NON C' E' TEMPO DA PERDERE ....



Non c’è tempo da perdere
Tra crisi economica mondiale, liberalizzazione alle porte, frattura dell’unità
sindacale, preoccupano le prospettive di recupero dell’Azienda e di risoluzione delle principali criticità. Slp Cisl lancia l’allarme e si impegna, come sempre in prima linea, per la tutela dell’Azienda e dei lavoratori.
La crisi economica mondiale continua a scuotere il mondo. Presto, gli effetti negativi si faranno sentire anche nel nostro Paese; gravi saranno le conseguenze
per il mondo del lavoro, per i nostri lavoratori e per le nostre imprese.
Una pesante congiuntura che non risparmierà nemmeno un’Azienda forte come Poste Italiane, da sempre la più grande Azienda di servizi di questo
Paese. Travolta dalla crisi, non sarà certo più facile risollevare l’Azienda risolvendo le ormai annose questioni che la riguardano dall’interno. Per questo, è fondamentale agire subito, concretamente, e, per quanto possibile,
unitariamente. A livello generale, le criticità riguardano
entrambi i settori dell’Azienda:
nel settore postale,
la continua diminuzione dei volumi rende difficile, da una parte, garantire ai cittadini
un servizio di qualità, e, dall’altra, tenere testa alla concorrenza con il mondo privato, ormai sempre più spietata. Nel settore finanziario,
se è vero che si iniziano
ad avere segnali di una migliore prospettiva, preoccupano le strategie in atto nel mondo bancario: gli istituti di credito si stanno attrezzando per aggredire mercato
e concorrenza, ponendo condizioni rispetto alle quali la nostra Azienda difficilmente
può competere. Nello specifico, all’interno di Poste Italiane si pongono oggi in evidenza tre grandi questioni, economiche,
organizzative e strutturali: il rinnovo del premio di produttività, la riorganizzazione del recapito e la rideterminazione degli uffici postali. Nonostante i tentativi, non si è ancora
riusciti a trovare un accordo per il rinnovo del premio di produttività, ormai
scaduto nel 2008. Questa, come le altre, è una questione da definire in tempi rapidissimi: “Su questo punto – afferma il Segretario Generale Slp Cisl Mario Petitto – non possiamo pensare
di fare sconti all’Azienda, perché se è vero che alla sua solidità e forza finanziaria concorrono tutti i lavoratori,
nonostante il periodo di profonda crisi, è giusto
che i lavoratori possano avere il meritato ritorno economico, sostanziato
dunque nel premio di produttività”.


Si inserisce qui un’ulteriore difficoltà: la spaccatura
che divide le diverse Organizzazioni
Sindacali al tavolo con l’Azienda, che di certo non semplifica il percorso verso l’accordo. “Tuttavia – prosegue Petitto – siamo certi che




Il
nuovo modello

contrattuale: i perché di un’intesa storica
Dalle parole del Segretario Generale Cisl Raffaele Bonanni, le linee guida dell’accordo appena siglato tra Governo e parti sociali sulla riforma
degli assetti contrattuali. Eccezionalmente nella nostra Newsletter, un’intervista al numero uno di via Po su un accordo atteso da tempo e largamente condiviso, nonostante il no della Cgil.

ACCORDO QUADRO
SULLA RIFORMA DEGLI ASSETTICONTRATTUALIEDITORIALE PRIMO PIANO APPROFONDIMENTI
ULTIMISSIME NEWSLETTER SLP CISL

ANNO II - 3 febbraio 2009 partetecipativi e bilaterali, che dovranno
essere più forti anche nel Settore Postale. Insomma, si tratta di una grande rivoluzione.
In questo momento l’Italia sta affrontando i problemi dovuti ad un crisi finanziaria ed economica
che si sta estendendo a tutto il mondo; si prevede nel prossimo futuro un’ulteriore
contrazione occupazionale,
gli economisti parlano di un milione di posti di lavoro in meno. In questa situazione di crisi produttiva, c’è ancora spazio per la contrattazione di secondo livello?
Quando questa crisi finirà, saremo
già pronti con questo nuovo modello contrattuale a ripartire
con più slancio e maggiori capacità produttive. Per questo era importante chiudere ora la trattativa. Su questo aspetto, siamo un passo avanti rispetto agli altri paesi europei. Dobbiamo
anche ricordare che negli
anni passati gli aumenti di produttività sono andati solo ai profitti delle aziende. Con questo accordo, sarà la contrattazione
di secondo livello a determinare le scelte aziendali e a distribuire gli “utili” sotto forma di salario ai lavoratori. Il futuro è nella partecipazione e non nell’antagonismo, come qualcuno ancora si ostina a pensare.
Questo accordo ha ricevuto un grande consenso sociale. Solo la Cgil non ha firmato. Quali sono state, secondo lei, le motivazioni di questo rifiuto?
Negli ultimi mesi, la Cgil ha subito, purtroppo, un’involuzione.
Ha abbandonato il percorso
unitario ed ha sposato - per problemi interni - una linea diversa, molto più conflittuale e “politica”. Ha condotto tutta
la trattativa sulla riforma contrattuale con l’idea di non fare nessun accordo. È una scelta che noi non condividiamo:
nella difficile fase che il nostro Paese sta attraversando,
c’è bisogno di un Sindacato
responsabile, che fa accordi. Proclamando solo scioperi, a raffica, indiscriminati, non si fanno gli interessi dei lavoratori.
Noi speriamo che si ricredano
presto, e tornino su una linea riformista e responsabile, indispensabile soprattutto in questo momento. Le divisioni fanno male ai lavoratori e al Paese. Questo è l’appello che rivolgiamo, rispettando la loro autonomia, alla Cgil: bisogna fare tutti gli sforzi possibili per ritrovare un cammino unitario. Non potranno essere né un Governo
stabile né un’opposizione politica forte a risolvere i problemi
su cui il paese si dibatte
da almeno un ventennio. Ci vuole anche un Sindacato capace
di fare proposte concrete e di fare accordi che diano reali garanzie ai lavoratori.
Accordo Quadro
sulla riforma degli assetti contrattuali

Non è vero che il nuovo indicatore
di riferimento della contrattazione, ovvero l’indice
armonizzato dei prezzi al consumo (depurato dei prezzi
dell’energia importata), sia più svantaggioso rispetto alla situazione precedente. Lo dimostrano in modo inequivocabile
i dati riferiti sia al passato che al futuro. Per quanto riguarda il passato, la Cgil riferisce le sue proiezioni sull’ipotizzata minore dinamica
salariale, al periodo 2004 - 2008. L’accordo del 1993 prevedeva di legare gli incrementi
retributivi nazionali al tasso di inflazione programmato.
Prendendo a riferimento
il periodo 2004/2008, in cui il Tasso di Inflazione Programmato cumulato è cresciuto
del 9%; il nuovo accordo
avrebbe consentito un incremento retributivo pari all’11,3%, superiore di 2,3 punti all’incremento dell’inflazione
programmata.
Il nuovo modello contrattuale applicato
al periodo 2004/2008 avrebbe assicurato pertanto un incremento retributivo nazionale
superiore all’accordo precedente di almeno 600 Euro. Prendendo a riferimento
l’ultimo decennio, secondo i dati Eurostat, nel periodo 1997 - 2007 il nuovo indice previsto dall’accordo sarebbe cresciuto in Italia del 23,8%, rispetto al 23,3% dell’indice dei prezzi al consumo famiglie
operai e impiegati (ovvero
l’inflazione reale rilevata dall’ISTAT). La Cgil sembra ignorare, inoltre, che l’indicatore
preso a riferimento dall’Accordo Quadro ha avuto una dinamica superiore all’altro
in ben sette degli undici anni presi in considerazione. Di fatto, l’indice armonizzato
europeo (IPCA) è un indicatore
più dinamico dell’inflazione,
e quindi più veloce rispetto al riferimento tradizionale
per i contratti, dell’indice
famiglie operai ed imLe
valutazioni fatte dalla Cgil, sulle presunte perdite salariali dell’accordo
quadro sulla riforma della contrattazione, sono sbagliate. Da una nota dell’Ufficio Studi Cisl, ecco perché il nuovo indicatore di riferimento
non è da ritenersi svantaggioso.

Con il nuovo modello salari più alti

ACCORDO QUADRO SULLA RIFORMA DEGLI ASSETTICONTRATTUALI Accordo Quadro
sulla riforma degli assetti contrattuali
piegati. Rispetto al futuro, per il triennio 2009-2011 il nuovo indicatore IPCA è sicuramente più vantaggioso del tasso di inflazione
programmata. Inoltre, per la caduta dei prezzi del petrolio,
si prevede che l’indice depurato prezzi-energia sarà più dinamico rispetto all’indice
complessivo. Secondo i tre maggiori centri di previsione (CER, Prometeia, Ref), per il 2009 il nuovo indicatore previsto
dall’accordo, depurato prezzi energia, dovrebbe essere superiore di almeno lo 0,5% rispetto
all’indice non depurato. Diversamente da quanto affermato
da alcuni commentatori, l’Accordo Quadro non prevede la riduzione del valore punto, cioè della retribuzione su cui si applicano gli aumenti contrattuali
dell’inflazione prevista. È previsto un valore retributivo medio, definito dalle specifiche intese nei diversi comparti, che non potrà in nessun modo essere
inferiore a quanto già previsto nei singoli Contratti Nazionali di Lavoro.

L’accordo quadro, inoltre, definisce
altri sicuri miglioramenti rispetto al passato, ad esempio:
 la copertura economica dei nuovi contratti dalla data di scadenza dei precedenti, che potrà rimediare al fatto che nel recente passato si sono persi molti mesi e in qualche caso anche anni di aumenti contrattuali.
 la riduzione della tassazione sui premi di secondo livello, che porterà fin dal 2009 un incremento
netto delle retribuzioni dai 250 ai 400 euro annui (su redditi da lavoro tra i 15 mila e i 30 mila euro lordi).
 inoltre, per chi non potrà godere dell’estensione del secondo
livello di contrattazione e dell’aumento del salario di produttività, a livello aziendale
e territoriale, è previsto un elemento retributivo di garanzia
che oggi, nelle poche realtà in cui è applicato, ha un valore di circa 300 euro annui.
Ci chiediamo, ora, perché questi
dati non siano stati conteggiati
dalla Cgil. Quanto appena descritto conferma la positività dell’accordo - quadro stipulato nei giorni scorsi, e mette in luce come la posizione del Sindacato
che si è rifiutato di sottoscrivere
l’accordo sia riconducibile più a una posizione “politica” che ad un’effettiva valutazione economica. Chiediamo alla Cgil di non disorientare ulteriormente
i lavoratori diffondendo false verità sui dati dell’accordo,
quanto piuttosto di esaminare
con coerenza i contenuti dell’accordo rispetto alla piattaforma
condivisa, presentata da Cgil, Cisl e Uil nel maggio 2008, e riscontrare di conseguenza
come i punti principali di quella piattaforma siano di fatto contenuti nell’accordo.

Parte la stagione dei Congressi Cisl
Comincia la stagione congressuale con le Assemblee
sul posto di lavoro, occasione di confronto
con gli iscritti sui temi sindacali, sociali e del lavoro.
Con il mese di gennaio è ufficialmente
iniziata la stagione congressuale della CISL. Si partirà con le Assemblee di base organizzate nei diversi posti di lavoro,
per poi passare allo svolgimento
dei diversi congressi
territoriali,
regionali e nazionali, fino ad arrivare
alla celebrazione
del Congresso Confederale del prossimo maggio. Un percorso
lungo ed articolato che, oltre al rinnovo degli organismi statutari, sarà l’occasione per discutere in modo approfondito i contenuti delle tesi congressuali
che la CISL e l’SLP hanno
elaborato, per stimolare le riflessioni dei propri dirigenti e degli iscritti. Le tesi della CISL, in particolare, spaziano da temi sociali a quelli del lavoro,
dalla rappresentanza alla contrattazione, fino a spingersi a riflessioni
intorno ai valori alla base dell’azione del nostro Sindacato.

Le tesi congressualidi Slp si concentrano invece su temi più specifici quali la liberalizzazione ed il Contratto di settore, le politiche sindacali e quelle per la sicurezza sul lavoro.
Tematiche che troveranno ampio sviluppo durante il Congresso Nazionale Slp Cisl, che quest’anno si svolgerà in Puglia, dal 14 al 16 maggio in provincia di Taranto.
Congedi parentali per maternità e permessi: nuova procedura operativa
A partire dal 1° gennaio 2009, ferma restando l’anticipazione economica da parte di Poste, le prestazioni per il congedo di paternità/maternità, il congedo parentale, i riposi giornalieri per allattamento ed i permessi riferiti alla legge 104 sono poste a carico dell’INPS. Per i lavoratori, la novità più importante riguarda la necessità di presentare domanda all’INPS per accedere agli istituti ed alle prestazioni assistenziali in oggetto. Le strutture sindacali SLP sono a disposizione per qualsiasi
chiarimento in materia.
Esubero di personale TNT: Slp chiede una verifica
Slp ha contestato duramente la decisione presa da TNT di attuare 101 esuberi su tutto il territorio nazionale. Con l’obiettivo di contrastare il continuo ricorso all’esternalizzazione di attività che mal si conciliano con le eccedenze di personale, è stato fissato per il prossimo 2 febbraio, in Assolombarda,
un nuovo incontro tra le parti.

Chiarezza sul Premio di Produttività 2008

Nella vertenza aperta nei confronti
dell’Azienda da parte di Slp Cisl e Failp Cisal alla fine dello scorso anno e non ancora conclusa, uno dei punti più rilevanti è senz’altro il rinnovo
del Premio di Produttività scaduto il 31 dicembre 2007. Le due Segreterie Nazionali contestarono
a suo tempo l’accordo di minoranza firmato da altre Organizzazioni Sindacali, che si limitava a spostare sulla quota di acconto di settembre dello scorso anno una percentuale maggiore del premio, senza però determinare nessun aumento, un dissenso confermato anche negli incontri di fine anno. Oggi, esclusivamente per ragioni propagandistiche e in mancanza
di seri argomenti, quelle stesse Organizzazioni Sindacali
affermano che i lavoratori non percepiranno il saldo della Produttività per colpa della Cisl e del Failp. A tutti i lavoratori, Slp Cisl e Failp Cisal raccomandano
invece di stare tranquilli: il pagamento della produttività è previsto nel mese di giugno 2009 ed in relazione a tale quota rivendicheranno un autentico aumento. Questo, da sempre, è l’impegno serio e coerente che il nostro Sindacato, insieme a Failp Cisal, si assume di fronte ai lavoratori.

Straordinari e Premi di Produttività
Slp Cisl e Failp Cisal chiedono la detassazione degli assegni “ad personam” e dell’indennità di funzione.
Nei giorno scorsi, Slp Cisl e Failp Cisal hanno assunto una forte iniziativa nei confronti dell’Azienda in merito ai contenuti
del cosiddetto Decreto Anticrisi varato di recente dal Governo. Tale Decreto modifica
le norme in vigore (introdotte
nel corso dell’anno 2008 con la Legge n.126) sulla detassazione
degli
straordinari e dei premi di produttività. Dal 2009 la detassazione
si concentrerà solo sui premi di produttività, cioè su quella parte di salario variabile - derivante o meno da accordi - legati alla performance aziendale
(premi di risultato, nonchè premi erogati anche unilateralmente
purché riconducibili ad incrementi di produttività). In quest’ottica, le due Segreterie Nazionali hanno fatto presente all’Azienda che a loro parere si debbano considerare detassabili
anche l’indennità di funzione dei quadri e gli assegni “ad personam” ed “una tantum”. In attesa di una risposta dall’Azienda,Slp e Failp hanno anche sollecitato
una specifica riunione che verifichi l’applicabilità
anche in Poste Italiane delle circolari 49 e 59E del 2008 dell’Agenzia delle Entrate, con particolare riferimento alla detassazione per l’anno 2008 dell’indennità per lavoro notturno - festivo, straordinario, ordinario – festivo
e forfettizzato (ad esempio l’abbinamento dei portalettere).

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