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giovedì 14 aprile 2011

FIRMATO IL CCNL 2010/2012

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In data 14 aprile 2011 è stata siglata l’ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro per il personale non dirigente di Poste Italiane.
La vigenza del contratto è fissata in tre anni, con decorrenza dal 1/1/2010 e scadenza al 31/12/2012, in linea con quanto stabilito dall’Accordo Interconfederale del 22 gennaio 2009 in materia di assetti della contrattazione collettiva.
Questi i principali punti dell’intesa.
Parte Economica
L’incremento a regime, sul livello C (che è espressione del baricentro inquadramentale in Azienda), ammonta a 100 €, corrisposto in tre tranches (30 € da maggio p.v; 35 € da gennaio 2012; 35 € da settembre 2012).
A copertura del periodo intercorrente tra la scadenza del precedente CCNL (31 dicembre 2009) e la sottoscrizione del rinnovo contrattuale, è riconosciuta, al personale in servizio alla data di stipula, un importo una tantum pari a € 350.
Sugli istituti accessori sono state apportate le seguenti variazioni:
• ticket per la refezione: incremento di 0,50 € da gennaio 2012;
• previdenza complementare: incremento dello 0,4% del contributo aziendale (da 1,50% a 1,90%), a decorrere dal 1° settembre 2012;
• DUP monoperatori: indennità di 2 € per ogni giornata di effettivo servizio, a decorrere dal 1° gennaio 2012;
• incremento (0,12 €) dell’indennità erogata al personale addetto ai servizi viaggianti, a decorrere dal 1° gennaio 2012;
• indennità funzione quadri: assorbimento dell’assegno individuale (per il personale quadro in servizio alla data del 31 dicembre 2003) nell’indennità di funzione, con conseguenti benefici pensionistici, a decorrere dal 1° gennaio 2012.

Sistema di Relazioni Industriali
In relazione alla tematica del contratto di settore e alla recente previsione in materia di contrattazione collettiva di riferimento contenuta nel Decreto Legislativo di recepimento della direttiva europea sulla liberalizzazione dei servizi postali, è stata inserita nel contratto una clausola specifica, c.d. di dissolvenza, che definisce un impegno delle Parti ad avviare, entro il mese di giugno del 2011, la negoziazione per il Contratto di Settore e successivamente per le norme di raccordo di Poste Italiane. In tal caso, la normale scadenza del Contratto Collettivo sarà anticipata.
Il Sistema di Relazioni Industriali è stato adeguato al nuovo modello degli assetti della contrattazione collettiva definito dall’Accordo Interconfederale del 22 gennaio 2009, fissando in particolare una vigenza triennale sia per la parte economica che per la parte normativa.
E’ stato inoltre razionalizzato e regolamentato in maniera più efficace il funzionamento degli organismi paritetici.

Parte Normativa
Apprendistato
Reso concretamente utilizzabile in azienda l’apprendistato che rappresenta, in considerazione delle agevolazioni economiche e normative previste dall’ordinamento, un importante strumento di politica attiva del lavoro destinato soprattutto ai giovani.
In particolare, la nuova disciplina contrattuale prevede la possibilità di svolgere la formazione dell’apprendista interamente in Azienda previa definizione dei profili formativi in sede di Ente Bilaterale per la Formazione.
Part Time
Ampliata notevolmente la flessibilità dell’istituto in ottica di contenimento dei contratti a tempo determinato. In tal senso, è stata introdotta una clausola, che si aggiunge a quella generale già disciplinata nell’articolato contrattuale, che consente su base volontaria l’aumento della prestazione lavorativa dei part-time verticali (limitata cioè a determinati giorni della settimana, del mese o dell’anno) in periodi non ricompresi nell’originario contratto di lavoro per far fronte ad esigenze temporanee di copertura del servizio, soprattutto nell’ambito dell’attività di recapito.
Tale modalità prevede il pagamento di una maggiorazione inferiore a quella prevista per l’ordinaria clausola elastica ma richiede il consenso del lavoratore anche al momento della chiamata da parte dell’Azienda.
Orario di Lavoro
E’ stato reso operativo il conto ore individuale quale strumento di flessibilità della prestazione rinviando ad un successivo accordo tra le Parti l’individuazione degli ambiti organizzativi di applicazione. L’istituto si configura come una sorta di “banca delle ore” nella quale confluiscono obbligatoriamente una parte delle prestazioni eccedenti il normale orario di lavoro che saranno soggette al recupero in forma specifica senza alcuna maggiorazione.
In caso di mancato recupero, dovuto a ragioni di servizio, viene corrisposta la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario.
Un disciplina ad hoc del conto ore individuale è stato introdotta, con separato Verbale di Intesa, con esclusivo riferimento agli operatori di sportello al fine di rendere l’istituto maggiormente funzionale a garantire il servizio ai clienti ancora presenti all’interno degli uffici postali al momento dell’orario di chiusura.
PIR (permessi individuali retribuiti)
Il contratto dell’11 luglio 2007, per il personale in servizio alla data della stipula, ha convertito due giornate di ferie in ore di permesso retribuito che venivano liquidate in caso di mancata fruizione. Con la nuova disciplina contrattuale i suddetti permessi devono essere goduti, a pena di decadenza, entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di maturazione.
Appalti
Definito un Protocollo, allegato al CCNL, che regolamenta, in coerenza con le procedure aziendali in atto e il quadro legislativo di riferimento, la delicata materia degli appalti di servizi, con particolare attenzione al rispetto delle condizioni di lavoro definite dai contratti collettivi.
Tutela delle lavoratrici madri
In coerenza con l’attenzione alle tematiche della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, è stata predisposta una lettera di affidamento alle OO. SS. con la quale l‘Azienda si impegna a riservare una particolare attenzione alle richieste di assegnazione temporanea dei genitori che fruiscono dei permessi per allattamento, nel corso del primo anno di vita del bambino, nell’ambito della medesima regione ove insiste la sede di lavoro, nel comune di abituale dimora ovvero in un comune limitrofo.
Incentivazione Commerciale
Nell’ambito della previsione contrattuale in materia, sono stati rafforzati gli strumenti di informativa alle Organizzazioni Sindacali relativi alle politiche e ai piani di incentivazione commerciale.
Sviluppo e Valorizzazione professionale
E’ stato formulato un capitolo nuovo che ricomprende e sistematizza le preesistenti previsioni contrattuali in materia di Valorizzazione e Sviluppo professionale, Tutela dei Diritti e della Dignità dei lavoratori, Politiche Sociali e Formazione.
Il nuovo articolato richiama il Protocollo in materia di Responsabilità Sociale di Impresa e precisa i contenuti dell’informativa annuale alle Organizzazioni Sindacali.
È stato inoltre inserito un articolo specifico sui criteri e i sistemi di valutazione delle prestazioni che riprende, senza aggiungere elementi significativi, diposizioni già presenti, limitandosi ad una diversa sistematizzazione.
Informativa a cura di: LUIGI DE SIO R.S.U. CMP POSTE DI TORINO

Pensione con 3 anni di anticipo per i lavori usuranti

Arrivano nuove norme per i lavoratori impegnati in lavori usuranti che consentiranno di andare in pensione di anzianità con tre anni di anticipo rispetto agli altri lavoratori dipendenti. Il Consiglio dei ministri ha approvato questa mattina lo schema di decreto legislativo sul quale saranno sentiti i sindacati prima di trasmetterlo alla conferenza Stato Regioni e alle commissioni parlamentari.

Chi ha diritto alla pensione anticipata
Potranno chiedere la pensione anticipata per lavori usuranti quei lavoratori già identificati dal decreto Salvi del 1999 impegnati in lavori in galleria, lavori nelle cave, ad alte temperature, lavorazione del vetro, ma anche i dipendenti che fanno lavoro notturno (almeno 64 notti per chi matura i requisiti dal luglio 2009, 78 per chi li ha maturati tra il 2008 e la prima metà del 2009), gli addetti alla cosiddetta linea catena (la catena di montaggio) e i conducenti di veicoli con capienza non inferiore ai nove posti (conducenti di autobus quindi, pullman turistici e così via).

Quando si può andare in pensione
Per la decorrenza del pensionamento vale il regime vigente al momento della maturazione dei requisiti agevolati (a partire dal 2011 12 mesi dal momento della maturazione dei requisiti). È necessario aver svolto attività usuranti per almeno sette anni negli ultimi 10 nel caso di decorrenza entro il 31 dicembre 2017, mentre dal 2018 bisognerà aver effettuato lavori faticosi per metà della propria vita lavorativa.

Clausola di salvaguardia
Nel decreto è inserita una clausola di salvaguardia del rispetto dei limiti di spesa per la quale c'è un meccanismo di differimento della decorrenza qualora ci sia uno scostamento del numero delle domande rispetto alla copertura finanziaria. A regime (dal 2013) l'accesso alla pensione è permesso con un'età anagrafica di tre anni inferiore a quella prevista (o tre punti in meno se si considera la quota tra età e anni di contribuzione, 94 invece di 97 e un'età anagrafica minima di 58 anni). In via transitoria (tra il 2008 e il 2012) l'anticipo per l'accesso
alla pensione varia da uno a tre anni.

Per la Cisl sono interessati circa 900mila lavoratori
La Cisl ha calcolato che saranno interessati al provvedimento circa 900mila lavoratori con circa 15mila domande di pensione anticipata per attività faticose ogni anno. Secondo i calcoli sindacali, sono circa 850mila le persone che fanno lavoro notturno (ma solo 450mila circa quelli che fanno almeno 64 notti l'anno e che quindi rientrerebbero tra i potenziali beneficiari) mentre 350mila lavorano nelle attività usuranti del decreto Salvi. Gli operai in catena di montaggio sono circa 90mila mentre 65mila sono i conducenti di autobus (o comunque di mezzi collettivi con oltre

Lavori usuranti, pensione anticipata

Dopo 20 anni di discussioni, passi avanti, ripensamenti, veti incrociati, il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato il decreto legislativo sugli sconti i requisiti di età e contributi per la pensione, una compensazione per i lavoratori che hanno svolto «attività usuranti». In ogni caso sono sempre richiesti almeno 35 anni di contributi (si vedano i grafici). A regime, dal 2013, sull'età per il pensionamento e sulla quota tra anzianità anagrafica e contributi ci sarà uno sconto di tre anni rispetto ai requisiti "normali" per l'assegno di anzianità. Resta fermo che per ottenere l'assegno occorrerà attendera la finestra (secondo la disciplina vigente al momento di maturazione dei requisiti; si parte dal 2008) e che l'età sarà adeguata all'aumentare dell'aspettativa di vita. Le domande di quanti hanno maturato o raggiungono i requisiti entro il 31 dicembre vanno presentate entro il 30 settembre. A regime, le istanze andranno inviate entro il 1° marzo dell'anno in cui sono raggiunti i requisiti.


Il decreto (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) fa proprie le risultanze dei confronti svolti in questi anni: basti pensare che tra le attività riconosciute meritevoli di un'agevolazione nei requisiti pensionistici figurano quelle elencate nel decreto «Salvi» del 19 maggio 1999 (lavoro in spazi angusti, cave, casseformi eccetera). Inoltre, sulla definizione di lavoro notturno si è fatto tesoro – a tre anni di distanza – del "lascito" della scorsa legislatura, quando si era proposto di scendere, per individuare i turnisti da agevolare, sotto la soglia delle 80 notti l'anno. Il lavoro notturno è considerato usurante se organizzato in turni (almeno sei ore comprensive della fascia tra la mezzanotte e le cinque del mattino) per almeno 64 notti l'anno (con una graduazione degli sconti su età e contributi) per quanti raggiungono i requisiti dal 1° gennaio 2009. Inoltre, è usurante il lavoro svolto in modo ordinario in periodo notturno (almeno tre ore). Completano l'elenco i dipendenti addetti alle linee di catena, i conducenti addetti a mezzi per il trasporto di persone (almeno nove posti) e i lavoratori individuati, come detto sopra, dal decreto «Salvi». Il lavoro usurante deve essere svolto per almeno sette anni (compreso quello di maturazione dei requisiti) negli ultimi dieci; e dal 2018 per almeno la metà della vita lavorativa.


documentiIl testo del decreto sui lavori usuranti

L'approvazione del provvedimento ha registrato la soddisfazione di tutte le parti politiche. «Il processo di riforma del sistema previdenziale si è completato con il riconoscimento ai lavoratori che hanno svolto attività usuranti adeguati benefici che riducono l'età per la pensione. Si è trattato – ha riconosciuto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi – di un esercizio non semplice perché il confine di questi lavori può essere opinabile ma conforta la decisione presa il largo consenso riscontrato nelle commissioni parlamentari».


«La normativa – gli fa eco Giuliano Cazzola, relatore del provvedimento alla commissione Lavoro della Camera – era attesa da almeno vent'anni. Il Governo ha rispettato l'impegno preso con la delega e ha riconosciuto priorità ai diritti dei lavoratori».


«Si compie un atto di giustizia sociale dopo anni di dibattito - ha dichiarato al Sole 24 Ore l'ex ministro Cesare Damiano (Pd) -. Si riconosce il diritto di andare in pensione prima degli altri a chi sul lavoro è esposto a rischi particolari».