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martedì 14 dicembre 2010

BERLUSCONI HA VINTO BERLUSCONI HA PERSO


1867,398 miliardi di euro è il nuovo record del debito pubblico. In ottobre ci siamo divorati 23 miliardi, a settembre il debito era di 1844 miliardi. Nello stesso giorno del record che ci trascina verso l'abisso economico, il 14 dicembre 2010, alla Camera dei deputati Berlusconi ha vinto per 314 a 311.
Si è svolto nella sala di velluti rossi un confronto osceno di compari che sentono l'odore della rivoluzione nelle strade e cercano di salvarsi con un doppio carpiato come Fini, rinnegando 15 anni di inciuci come Bersani e Casini. Nell'aula ridotta a un palcoscenico di mestieranti con battute da avanspettacolo e applausi improvvisi che scacciavano la paura del futuro (come quelli alla bara portata a braccia quando esce dalla chiesa) ci sarebbe voluta la follia di un Lombroso per interpretare volti, smorfie, ghigni, gesti. Per illustrare una nuova antropologia: quella della merda. In un Parlamento di venduti non è possibile parlare di voti comprati, come non è possibile trovare vergini in un lupanare. La recita dei deputati ha avuto ancora una volta la sua rappresentazione. Attori con stipendi stellari, macchine blu, finanziamenti (furti) elettorali da un miliardo di euro bocciati da un referendum, giornalisti al loro servizio pagati con una mancia di 329 milioni mentre il Paese va a picco. Guardateli, non vi fanno schifo?
La Camera dall'alto sembrava questa mattina un ritrovo di vecchi compari, Berlusconi che accarezza il collo di Casini, il Bocchino tradito, il Fini paralizzato da una votazione che lo manda in pensione dopo 40 anni di carriera politica in cui non ha visto nulla, sentito nulla, detto nulla prima di uscire dal sarcofago, la "vajassa" di Fassino. Le labbra della Mussolini e quelle della Carfagna, gli occhiali da sole di Frattini. Le donne incinte, tra cui l'avvocatessa del prescritto per mafia Andreotti in carrozzella. La corte dei miracoli aveva più dignità, un circo ha più serietà, un bordello più dignità.
Nel 2011 la crisi economica spazzerà via questa umanità ridente che si è appropriata dello Stato e dei media. Straccioni sociali che hanno avuto nella politica l'unica via per il successo, per sentirsi importanti, indispensabili, "onorevoli". Io non salvo nessuno e auguro a tutti di ritirarsi per tempo, prima che lo faccia la Storia che è, come si sa, imprevedibile e feroce.

sabato 11 dicembre 2010

CRESCE IL NUMERO DEI DISOCCUPATI

In Italia è sempre più difficile il rapporto tra giovani e lavoro: lo dimostrano gli ultimi dati forniti dall’Istat, da cui emerge che è la fascia tra i 15 e i 34 anni quella maggiormente colpita dalla piaga della disoccupazione.Secondo l’Istituto di statistica, nel mese di aprile di quest’anno la disoccupazione è cresciuta di un punto rispetto a marzo, raggiungendo la percentuale record dell’8,9: per trovare un dato peggiore bisogna tornare indietro fino al quarto trimestre del 2001.L’aspetto che preoccupa maggiormente è, però, quello che riguarda i giovani, i quali sembrano pagare, dal punto di vista lavorativo, il prezzo più alto della crisi. I dati registrati ad aprile sono tutt’altro che confortanti: nel quarto mese del 2010 la disoccupazione giovanile è aumentata di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,5 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2009, raggiungendo il 29,5%. Dato che, tradotto in parole più semplici, rivela che quasi un ragazzo su tre non ha un lavoro. La situazione non migliora di molto se si varcano i confini nazionali: il mese di aprile, infatti, ha visto una crescita del tasso di disoccupazione giovanile (nella fascia di età fino ai 25 anni) anche nell’Eurozona (20%) e nella UE (20,6%), dati in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando si attestavano rispettivamente al 19,3% e al 19,2%. Tornando in Italia, altri spunti di riflessione sulla situazione occupazionale dei giovani sono offerti dai risultati contenuti nella settima edizione dell’Osservatorio sull’occupazione italiana nella piccola impresa veneta, realizzato dalla Fondazione Leone Moressa. Da esso emerge un quadro a tinte fosche per i veneti al di sotto dei 34 anni: anche nel ricco nord-est, infatti, mentre diminuisce la possibilità di trovare un’occupazione stabile, aumenta il rischio di perdere il lavoro. Tra tutti i disoccupati della regione, oltre la metà è rappresentata da giovani: e tra essi il 38,8% ha perso il lavoro nell’ultimo anno a causa della crisi. Un dato che fissa il tasso di disoccupazione giovanile al 7,6% contro il 3,4% della popolazione adulta.

Altro ostacolo più difficile da superare è quello dei dipendenti a termine o dei collaboratori: ottenere un contratto stabile è un sogno che diventa realtà soltanto per il 14% dei primi e il 7,9% dei secondi (dati riferiti al 2009). Una simile condizione occupazionale incide direttamente anche sulle scelte di vita dei giovani: il precariato o l’assenza di lavoro rende impossibile la strada dell’indipendenza dalla famiglia d’origine e costringe molti a vivere ancora con mamma e papà; scelta, però, condivisa anche da chi lavora (il 53,9% degli uomini e il 40,7% delle donne), anche a causa di uno stipendio che in media è più basso di circa 200 euro rispetto agli adulti (differenza che aumenta ulteriormente per le donne).



mercoledì 8 dicembre 2010

CCNL E VACANZA CONTRATTUALE

Carissimi colleghi, in questi ultimi giorni sui più grandi quotidiani nazionali appaiono notizie e soprattutto articoli scritti che disegnano scenari e costruiscono ipotesi su quello che sarà il futuro di Poste italiane.
L’imminente liberalizzazione dei servizi postali, il rapporto di servizio tra Stato e Poste italiane, il ruolo di quest’ultima nel sistema creditizio del Paese attraverso la costituzione della banca del mezzogiorno sono appunto argomenti che sulla stampa hanno avuto lucidi approfondimenti e si sono espresse brillanti opinioni (anche se non sempre condivisibili).
Il vero e autentico problema, però, è che se ne scrive tanto sulla carta stampata ma nelle sedi ufficiali in cui avrebbe l’obbligo di parlarne Luoghi di lavoro, tutto tace!|
Da voci ufficiose la trattativa sul rinnovo contrattuale si è completamente fermata, noi ci dobbiamo chiediamo perché MAI non viene applicata la tanta conosciuta “VACANZA CONTRATTUALE”. L’ARTICOLO 4 del CCNL vigente è esplicita e RECITA:
INDENNITA’ DI VACANZA CONTRATTUALE
1)DOPO UN PERIODO DI VACANZA CONTRATTUALE PARI A TRE MESI DALLA DATA DI SCADENZA DEL CCNL AI LAVORATORI DIPENDENTI AI QUALI SI APLLICA IL CONTRATTO MEDESIMO NON ANCORA RINNOVATO SARA’(?) CORRISPOSTO A PARTIRE DAL MESE SUCCESSIVO OVVERO DALLA DATA DI PRESENTAZIONE DELLA PIATTAFORMA ELEMENTO PROVVISIO DELLA RETRIBUZIONE.
Ebbene cari colleghi, la piattaforma CCNL è stata presentata dalle OO.SS, il 29 LUGLIO CON INSPIEGABILE RITARDO DI 7 MESI DALLA SCADENZA DEL CCNL.
Noi lavoratori avremmo dovuto trovarci in busta paga il riconoscimento della VACANZA CONTRATTUALE GIA’ NEL MESE DI NOVEMBRE,MA TUTTO CIO’NON E SUCCESSO!
2) Dopo appena una manciata di incontri inconcludenti e anche qui Poste italiane – utilizzando questa volta la dabbenaggine e DELLA TROPPA concertazione dei sindacati –la stessa è fuggita via alla ricerca non si sa bene di chi e di cosa….

PROPOSTA PETIZIONE FIRME di PROTESTA
Al mancato riconoscimento propongo una petizione di firme a supporto del’applicazione della stessa. A NOI NON INTERESSA L’IMPORTO “ ESIGUO” che ci spetta,ma il rispetto dei nostri sacrosanti diritti che lo sanciscono il CCNL vigente.

A CHI DICE CHE LA VACANZA CONTRATTUALE NON ESISTE LO INVITO A NON DIFFONDERE MENZOGNE, QUANDO UN CONTRATTO E’ SCADUTO E NON VI E’ UNO NUOVO, SI APPLICA QUELLO VIGENTE IN TUTTE LE SUE FORME E/O ARTICOLI!!!!

Pagamento tredicesima mensilità e retribuzione dicembre 2010

Sono confermate le tempistiche definite nel CCNL che prevedono il pagamento della tredicesima mensilità e della retribuzione del mese di Dicembre 2010, rispettivamente in data 15 e 22 Dicembre