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venerdì 4 febbraio 2011

Il 17 marzo diventa una festa nazionale?





Il 17 marzo diventa una festa nazionaleVittorio Emanuele proclamò il regno d’Italia. Sarà celebrata solo nel 2011

Il 17 marzo diventa una festa nazionale

Vittorio Emanuele proclamò il regno d’Italia. Sarà celebrata solo nel 2011


11 Le opere pubbliche che sono state progettate e appaltate per celebrare il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia
ROMA — Nel 2011 Pasquetta coincide con il 25 aprile e Natale cade di domenica. Ma l’anno dei ponti spariti avrà anche una festa in più, e sarà un giorno davvero speciale: il 17 marzo, un giovedì, uffici e scuole resteranno chiusi per lasciare spazio alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

«Penso che quel giorno non si andrà né al lavoro né in classe perché così è scritto nella legge» dice Gianni Letta durante la presentazione delle cerimonie ufficiali per l’anniversario nella sede della stampa estera a Roma.

«Ma non sarà così sempre — spiega il sottosegretario alla presidenza del consiglio—sarà così solo per il 2011, l’anno della ricorrenza».

Un giorno di festa in più, dunque, ma una tantum. E che dovrebbe riguardare non solo gli uffici pubblici ma anche il settore privato. Dovrebbe, perché in realtà la legge non è chiarissima e non modifica «l’elenco delle ricorrenze festive» fissato 60 anni fa e ritoccato solo una volta sempre per legge.

«Sarà probabilmente necessaria una norma interpretativa da parte del governo » dice Antonio Saitta, presidente della provincia di Torino che con l’Unione delle province, di cui è vice presidente, aveva lanciato la proposta per «consentire a tutti di celebrare l’unità del Paese».

Sempre il 17 marzo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sarà al Pantheon per rendere omaggio a Vittorio Emanuele, che proprio il 17 marzo del 1861 proclamò il regno d’Italia.

«È stato il primo capo dello Stato italiano—spiega Giuliano Amato, presidente del comitato dei garanti per le celebrazioni dell’Unità—ed è per questo che Napolitano andrà quel giorno al Pantheon, non c’è nulla a che vedere con i suoi successori».

Oltre alle tante iniziative che andranno avanti in tutto il Paese e per tutto l’anno, ci sarà poi un’altra giornata speciale, quella del 2 giugno, festa della Repubblica. La parata militare di Roma sarà tutta dedicata all’unità nazionale e saranno invitati 26 capi di Stato europei, più quelli di Stati Uniti e Russia, Obama e Putin, e quelli di Paesi con una forte immigrazione italiana, come Argentina, Brasile ed Uruguay.

I capi di Stato saranno sul palco delle autorità lungo i Fori imperiali e, dopo la colazione al Quirinale, in Campidoglio daranno il loro saluto all’Italia. L’intenzione era di invitare anche loro per l’anniversario del 17 marzo, spiega il sottosegretario Letta, «ma era una data troppo vicina per le loro agende». Sempre per i 150 anni dell’Unità erano state pensate una serie di grandi opere come l’auditorium di Firenze, il palazzo del Cinema di Venezia, la ristrutturazione del Teatro San Carlo di Napoli e del Museo nazionale di Reggio Calabria.

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